La Risonanza Magnetica utilizza un campo magnetico e onde elettromagnetiche a radiofrequenza per produrre immagini diagnostiche del corpo umano. La potenza del magnete, espressa in Tesla, è l’elemento che maggiormente influenza la qualità di una Risonanza Magnetica e di conseguenza la sua resa diagnostica. La Risonanza Magnetica Aperta a basso campo è costituita da un magnete a basso campo e poco potente che produce delle immagini di qualità minore. Spesso i pazienti si preoccupano soltanto di informarsi se la Risonanza è “aperta” o “chiusa” non prendendo minimamente in considerazione l’aspetto qualitativo del macchinario e la sua resa diagnostica. Tuttavia, partendo dal presupposto che nessuna Risonanza Magnetica ad alto campo è “aperta”, bisogna mettere sul piatto della bilancia la possibilità di ottenere immagini realmente diagnostiche con il proprio comfort. Gli apparecchi ad alto campo di ultima generazione sono dotati di sistemi audio-visivi e di aerazione che rendono più confortevole l’esperienza. La Risonanza Magnetica Aperta a basso campo non può inoltre effettuare alcune tipologie di esami diagnostici, necessarie per individuare le lesioni più fini. Per questa categoria di esami l’opzione di apparecchi ad alto campo risulta una scelta obbligata.
La risonanza magnetica non prevede l'uso di sostanze radioattive né di radiazioni ionizzanti come quelle dei raggi X, ma sfrutta campi magnetici di alta intensità e onde a radiofrequenza.
Allo stato attuale delle conoscenze non c'è ragione di credere che la RM possa provocare danni nemmeno a distanza di tempo.
Per eseguire l'esame, al paziente viene chiesto di stendersi su un lettino che viene fatto scorrere dentro a un’apposita macchina, e di restare fermo e rilassato per tutta la durata dell'esame.
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